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Archivi per Maggio 2019

Dal 1° luglio verrà introdotto lo scontrino elettronico, ecco come funziona

30 Maggio 2019 by Simone Lascia un commento

La fattura elettronica ha rivoluzionato i pagamenti nel nostro paese e sulla scia di questa novità si è deciso di fare qualcosa di molto simile con lo scontrino. Lo scontrino elettronico è infatti la nuova versione del classico tagliando di carta che viene emesso da supermercati e negozi per la certificazione degli acquisti. Un articolo del decreto fiscale che è collegato alla manovra finanziaria parla proprio dell’argomento. Anzitutto va precisato che sarà inizialmente un’esclusiva di tutti quegli esercizi commerciali che hanno un fatturato superiore ai 400mila euro.

A partire dal 1° gennaio del 2020, poi, verranno coinvolti tutti gli altri negozi. La modifica diventerà effettiva il prossimo 1° luglio e si tradurrà nell’obbligo di memorizzare e trasmettere per via telematica gli scontrini e le fatture all’Agenzia delle Entrate. La doppia data non è casuale, come tutte le novità deve essere lanciata con cautela, cercando di capire quali sono le principali difficoltà prima della diffusione su larga scala. Tra l’altro, l’articolo prevede uno sconto fiscale del 50% per quel che riguarda l’acquisto dei nuovi registratori di cassa che si renderanno necessari, quelli “vecchi” non potranno più essere usati.

Per i clienti diventerà una garanzia digitale di non poco conto, di conseguenza andrà conservato ogni documento telematico per la presentazione successiva nella dichiarazione dei redditi e le varie detrazioni fiscali. Lo scontrino elettronico manderà presto in soffitta quello cartaceo: l’obiettivo è quello di inviare i dati direttamente al Fisco, sfruttando la modalità digitale. Il volume di affari che è stato citato per i primi “esperimenti” (400mila euro) deve riferirsi all’anno 2018, mentre per le attività iniziate nel corso del 2019 sono escluse in automatico dall’obbligo per il relativo anno solare.

La spiegazione precisa si trova all’interno del Decreto Legislativo 127 del 2015, per la precisione il quinta comma del secondo articolo. Il consumatore finale riceverà una sorta di documento commerciale che potrà anche essere integrato dal codice fiscale oppure dal numero della partita IVA, a conferma della validità tributaria. Ci sono comunque degli esoneri che vale la pena approfondire. Lo scontrino elettronico non sarà una prerogativa di diverse attività.

Ecco l’elenco completo:
cessioni di tabacchi e di altri beni commercializzati in via esclusiva dall’Amministrazione dei monopoli di Stato;
cessioni di beni iscritti nei pubblici registri;
cessioni di carburanti e lubrificanti per autotrazione nei confronti di clienti che acquistano al di fuori dell’esercizio di impresa, arte e professione;
cessioni di prodotti agricoli effettuate dai produttori agricoli in regime speciale;
cessioni di giornali quotidiani, di periodici, di supporti integrativi, di libri;
somministrazioni di alimenti e bevande rese in mense aziendali, interaziendali, scolastiche ed universitarie, nonché in mense popolari gestite direttamente da enti pubblici e da enti di assistenza e di beneficenza;
prestazioni didattiche, finalizzate al conseguimento della patente, rese dalle autoscuole;
cessioni da parte di venditori ambulanti di palloncini, piccola oggettistica per bambini, gelati, dolciumi, caldarroste, olive, sementi e affini non muniti di attrezzature motorizzate, e comunque da parte di soggetti che esercitano, senza attrezzature, il commercio di beni di modico valore, con esclusione di quelli operanti nei mercati rionali;
somministrazioni di alimenti e bevande effettuate in forma itinerante negli stadi, stazioni ferroviarie e simili, nei cinema, teatri e altri luoghi pubblici e in occasione di manifestazioni in genere;
cessioni di cartoline e souvenirs da parte di venditori ambulanti, privi di strutture motorizzate.

Un altro elenco di attività esonerate dallo scontrino fiscale si trova nel Decreto del Ministero delle Finanze del 13 febbraio 2015, in particolare servizi di stampa e recapito dei duplicati della patente di guida, i servizi di gestione del pagamento dei corrispettivi dovuti dall’utenza per le pratiche di competenza del Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici resi nei confronti degli utenti dal concessionario in esecuzione del contratto di concessione stipulato con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Infine, sono esonerati i trasporti pubblici collettivi di persone, veicoli e bagagli al seguito per cui i biglietti rappresentano una certificazione fiscale.

Archiviato in:Guide e Tips, Italiano Contrassegnato con: cartaceo, detrazioni fiscali, elettronico, negozi, novità, scontrino

FRANCESCA DE ANDRÈ E GENNARO LILLIO, RISVEGLIO HOT/ Video e FOTO

28 Maggio 2019 by Lorenzo Lascia un commento

Come avviene ormai da qualche settimana a questa parte, anche nell’ottava puntata del Grande Fratello 16 non si è fatto altro che parlare di Francesca De Andrè.

L’opinionista di Barbara D’Urso, ormai protagonista indiscussa del reality show, ha infatti affrontato nuovamente il fidanzato Giorgio Tambellini che le ha ammesso – tra risatine e frasi non troppo connesse tra loro – di averla tradita! Francesca però non sembra aver accusato troppo il colpo e si è rifugiata ancora tra le braccia di Gennaro Lillio, con il quale l’intesa cresce ogni giorno di più.

Coccole hot per Francesca e Gennaro

Baci e coccole hot al risveglio nella casa del Grande Fratello 2019 per Francesca de Andrè e Giorgio Tambellini. I due ieri sera non hanno avuto una serata facile ma sembra proprio che la bella gieffina abbia deciso di mollare gli ormeggi e lasciarsi andare con il bel napoletano. Proprio questa mattina i due si sono svegliati prima degli anni e si sono dati da fare sotto le lenzuola. Alcuni baci si sono visti chiaramente mentre quello che è successo con le mani sotto le coperte sarà tutto da scoprire visto che nelle immagini si vedono movimenti molto strani. Al momento non c’è altro da dire visto che i due non hanno commentato la novità con gli altri ragazzi, almeno non per il momento, ma i momenti hot vissuti dai due dentro la casa questa mattina ha siglato ufficialmente l’inizio di quella che possiamo definire la loro relazione. Lo stesso Luca Onestini oggi a Mattino 5 ha chiuso con un “Chi di spada ferisce, di spada perisce…”.

Ecco le foto e immagini => CONTINUA A LEGGERE

Fidanzati oppure no?

Francesca De Andrè e Gennaro Lillio stanno insieme? Difficile dirlo ora al Grande Fratello con la ragazza che è stata messa di fronte a una situazione non semplicissima da gestire. Barbara D’Urso da studio le ha chiesto se è single e la ragazza dopo un lungo silenzio ha risposto: “Non lo so”. La conduttrice chiede di spiegarsi e lei completa: “Penso che la mia relazione stia andando a rotoli, anche se vorrei capire meglio”. Giorgio Tambellini intanto è fuori dalla porta della casa pronto ad entrare per parlare proprio con quella che ormai è a tutti gli effetti la sua ex fidanzata. Tra i due sembra essere pronta a schioccare la scintilla anche se continuano a dire di essere solo amici. Vladimir Luxuria invece rompe il silenzio e specifica: “Per me sono innamorati, ma frenati di fronte a questa situazione. Io esprimo la mia idea”. Barbara però tra l’ironico e il serio specifica che tra i due c’è solo amicizia.

GF 16: passione sotto le coperte

La cosa certa che tra Gennaro e Francesca c’è stato del tenero sotto le coperte. I due ragazzi sono stati filmati dalla diretta e stamane sembravano abbastanza passionali l’uno con l’altra.

Senza ombra di dubbio la De André e Lillio sono stati i protagonisti assoluti della nuova puntata del Grande Fratello 16 andata in onda ieri sera. Oltre all’acceso confronto con Giorgio con conseguente allontanamento da parte di Barbara D’Urso, il modello napoletano è stato decretato come primo finalista.

Qualche minuto dopo nella casa di Cinecittà ha fatto il suo ingresso Taylor Mega, modella molto apprezzata da Gennaro. Infatti quest’ultimo sin da subito ha iniziato a fare il cascamorto con l’influencer facendo ingelosire Francesca.

Ecco le foto e immagini => CONTINUA A LEGGERE

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Le principali tipologie di condizionatori in commercio per rinfrescare ogni ambiente

22 Maggio 2019 by Simone Lascia un commento

L’estate si sta avvicinando: manca un mese e le temperature cominceranno a diventare più torride, rendendo a dir poco insopportabili alcune ore del giorno. Un rimedio utile per rimanere comodamente a casa o in ufficio è quello dei condizionatori o climatizzatori. Nel corso degli anni questi strumenti sono diventati sempre più sofisticati e tecnologici, facendo dimenticare i primi modelli rumorosi e in grado di sprecare molta energia. Grazie ai condizionatori le temperature degli ambienti chiusi risultano fresche e piacevoli grazie a un apposito liquido refrigerante. Di solito si usa il cosiddetto R32, ma non solo. I vantaggi non sono soltanto relativi alla maggiore sopportazione del caldo. In effetti questi dispositivi permettono di deumidificare e filtrare l’aria, risultando utili anche d’inverno per riscaldare abitazioni e altri luoghi.

Le tipologie presenti sul mercato sono tante, si va da quelli fissi a quelli portatili, senza dimenticare i dual split e gli inverter, con o senza pompa di calore. Avrete sicuramente sentito tutti questi termini ascoltando qualche pubblicità alla televisione o alla radio, ma cosa significano esattamente? Per ogni tipologia c’è ovviamente una spiegazione specifica che vale la pena approfondire per non fare confusione. La scelta dei condizionatori può sembrare complicata ma “rinfrescando” le idee i dubbi andranno via di sicuro.

Ecco i principali modelli in commercio. Le differenze riguardano la tecnologia sfruttata dai modelli. Quelli con pompa di calore consentono anche di riscaldare gli ambienti, una possibilità agevolata dallo scambio termico. Una tipologia molto innovativa è quella inverter. Questi condizionatori rimangono accesi per parecchio tempo consumando però poca energia, un vantaggio non indifferente. Quando si raggiunge la temperatura preferita, infatti, lo strumento riesce a lavorare a basso regime e il clima fresco non va di pari passo con lo spreco di corrente.

I modelli split sono invece quelli con una sola unità refrigerante per ogni unità esterna, diversamente dai dual, trial e multi split, così chiamati in base al numero di strumenti da usare a fronte di un’unica unità esterna. I condizionatori fissi possono essere anche privi di unità esterna: le funzioni sono tutte integrate e il rumore è più basso rispetto ai “concorrenti” con l’unità stessa. Molto interessanti sono i dispositivi portatili, economici e semplici da trasportare come suggerisce il nome. Possono quindi essere spostati da una stanza all’altra, nonostante il consumo energetico vada monitorato in maniera costante.

Tre sono le sigle da tenere bene a mente: BTU (British Termal Unit), la quantità di energia consumata dal condizionatore per rinfrescare o riscaldare la casa; SEER, l’indice di efficienza energetica stagionale; SCOP, l’indice di prestazione stagionale. Tra i principali condizionatori presenti attualmente sul mercato ci sono quelli di Ariel Energia. La nuova gamma di Inverter è un perfetto connubio tra design e tecnologia. Si tratta di strumenti che hanno un aspetto molto armonioso e arrotondato, con tanto di scocca frontale e profilo trasparente. La tecnologia Inverter e gli alti coefficienti SCOP e SEER che abbiamo appena descritto consentono ai climatizzatori di lavorare ai massimi livelli rispettando i requisiti di eco-sostenibilità, riducendo in maniera drastica i consumi.

Ogni funzione può essere tranquillamente controllata tramite il telecomando a raggi infrarossi, con display a cristalli liquidi per avere l’insieme completo dei vari parametri di funzionamento. La tecnologia Dc Inverter permette un’erogazione della potenza graduale e progressiva, senza dimenticare la dose di energia che viene somministrata in base alle effettive necessità di comfort per quel che riguarda l’ambiente. Ariel Energia ha deciso di sfruttare un apposito refrigerante che si chiama R410A. Non è un semplice refrigerante, ma la scelta migliore per quel che concerne il rispetto dell’ambiente. In effetti non danneggia l’ozono grazie alla totale assenza di coloro, per non parlare dei costi di esercizio che vengono ridotti della metà. Infine, vale la pena ricordare che l’accensione e lo spegnimento con la funzione “Timer” possono essere programmati in modo simultaneo nell’arco delle 24 ore.

Archiviato in:Guide e Tips, Italiano Contrassegnato con: ambienti, Ariel Energia, condizionatori, energia, fresco, tipologie

Vecchie lire, quanto valgono le banconote con Bernini e le monete di Roma Capitale

21 Maggio 2019 by Simone Lascia un commento

Le banconote e le monete rare rappresentano un collezionismo dal fascino intramontabile. L’Italia è passata all’euro nel 2002 e da quel momento le vecchie lire sono diventate reperti che però hanno un valore importante in determinati casi. Molti pezzi che sono passati per le nostre mani e che ci sembravano così comuni possono garantire ora una piccola e interessante fortuna. Due esempi interessanti sono quello delle 50mila lire cartacee e delle mille lire a moneta. Di cosa stiamo parlando? Tra le banconote rare, quella da 50mila lire con il volto di Gian Lorenzo Bernini disegnato sono di grande valore. Secondo i principali esperti di numismatica, infatti, la quotazione oscilla tra i 200 e i 1000 euro.

Le caratteristiche sono presto dette. Si tratta del biglietto con la scritta in rosso della serie, l’autoritratto del celebre scultore e il particolare della Fontana del Tritone sullo sfondo. Ne sono state stampate due negli anni Ottanta. La prima è diversa dalla seconda per la colorazione e lo stesso sistema di stampa. Inoltre c’è un filo metallico all’interno per la sicurezza della cartamoneta e che è stato sistemato verticalmente. La prima tipologia di stampa fu caratterizzata da 700mila pezzi, mentre furono di più quelli della seconda (un milione per la precisione). Tra gli altri elementi distintivi non vanno dimenticate le emissioni che furono stampate su una carta che conteneva delle fibrille fluorescenti.

Non sono da meno le mille lire del 1970, una moneta molto particolare a partire dal taglio. Siamo stati abituati a maneggiare sempre mille lire cartacee, invece quasi mezzo secolo fa ci fu il conio di questi soldi commemorativi. Si sta parlando della moneta messa in circolazione dalla Zecca di Roma in occasione dei cento anni della proclamazione della Capitale. Può sembrare un pezzo rarissimo, al contrario ci si può imbattere in esso in diversi mercati di tutto il paese. In uno dei due lati è rappresentata la testa della Dea Concordia che è rivolta verso destra. La stessa testa è circondata da piccole perline e dalla scritta “1870-1970 Concordia”. L’altro lato è invece impreziosito dalla celebre pavimentazione del Campidoglio, la sede del Comune di Roma e da un’altra scritta “Roma Capitale 1000 lire”.

Furono davvero pochi gli esemplari a circolare subito dopo il conio, nonostante le molte persone che si recarono nelle filiali della Banca d’Italia per ritirare l’importante moneta. Qualche impiegato ministeriale fu fortunato grazie alla scelta di inserire il pezzo nello stipendio, anche se soltanto in determinate zone del nostro paese. Il peso è di circa 14 grammi, mentre il diametro è pari a 31,44 millimetri. A quanto ammonta il suo valore attuale? Bisogna fare una distinzione per non cadere in errore. Il fatto che fossero molto comuni all’epoca e anche oggi ha abbassato progressivamente la quotazione.

Una moneta con le mille lire di Roma Capitale può arrivare a non più di 20 euro, mentre il valore massimo raggiunto nel corso di un’asta online è 20,50 euro, come avvenuto nel 2013. Non ci si deve far scoraggiare, però, dalla cifra così bassa. Sempre nel lontano 1970 venne prodotta una serie divisionale di queste particolari mille lire, in argento. I pezzi furono 2500, distribuiti mediante un’apposita confezione speciale e un esemplare di prova come avviene spesso in questi casi. La versione di prova fa gola ai collezionisti, tenuto conto del nobile metallo con cui è stata realizzata. Si possono ottenere tra i 500 e i 700 euro, mentre per un esemplare conservato in perfette condizioni ci sono persone disposte a spendere mille euro.

Sia questa moneta che la banconota citata in precedenza hanno due storie che le rendono speciali e appetibili. Per la definizione esatta degli euro corrispondenti intervengono diversi fattori. Non si tratta soltanto della data di emissione e della tiratura, ma anche della conservazione vera e propria come questi due esempi ci hanno confermato. Nel caso delle monete, poi, più ci si avvicina al cosiddetto “fior di conio” (praticamente perfette) e maggiori saranno le probabilità di incassare un valore alto. Vanno cercati anche i collezionisti giusti. Molti di loro non vogliono vendere i loro pezzi rari per alcun motivo al mondo, ma non sono meno numerosi coloro che hanno trovato monete e banconote in casa dopo tanto tempo e vogliono capire se è possibile ricavare qualcosa mediante un’apposita trattativa.

Archiviato in:Guide e Tips, Italiano Contrassegnato con: banconote, Bernini, monete, Roma Capitale, valore, vecchie lire

Nuova Classe C 220: LA SESTA GENERAZIONE DELLA BERLINA MEDIA DELLA STELLA

21 Maggio 2019 by Lorenzo Lascia un commento

Un mese fa, le avvisaglie del passaggio di consegne avevano le sembianze di una Classe C interamente camuffata che si aggirava per le strade di Stoccarda. Dopo le prime foto spia di Classe C di sesta generazione, in arrivo con ogni probabilità nel corso del 2020, al più tardi nel 2021, ecco ora le nuove foto scattate nel nord della Svezia. Come sarà?

Nuova Classe C 220 d Automatic Berlina.

La sportività è un’attitudine. Interna ed esterna.

Più sportività, più tecnologia, più carattere. Frontale più aggressivo con nuovi fari MULTIBEAM LED e fari posteriori rinnovati. A bordo telematiche di ultima generazione con strumentazione digitale e smartphone integration. Nuovo motore 220 d da 194 CV e cambio automatico a 9 marce.

 

Nuova Classe C 220 d Automatic Station Wagon.

La sportività si riprende i suoi spazi.

Linee decise per un look ancora più elegante e spazi ampi e comodi senza rinunciare allo stile. Frontale più aggressivo con nuovi fari MULTIBEAM LED e fari posteriori rinnovati. A bordo telematiche di ultima generazione con strumentazione digitale e smartphone integration. Nuovo motore 220 d da 194 CV e cambio automatico a 9 marce.

 

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Le migliori tipologie di materassi: come scegliere il modello giusto

17 Maggio 2019 by Simone Lascia un commento

Durante la nostra vita dedichiamo tantissimo tempo al sonno, dunque la scelta del materasso deve avvenire nel modo giusto, valutando ogni caratteristica e qualità. Le varie esigenze sono importanti, di conseguenza l’acquisto del prodotto va fatto valutando il modello, in modo da avere sempre un riposo comodo e piacevole. Esistono davvero tanti modelli di materassi, un elenco che potrebbe “spaventare” e che richiede una valutazione attenta e precisa. Ecco i più diffusi sul mercato.
MATERASSI A MOLLE
Anche se può sembrare una scelta un po’ “datata”, rimane la tipologia più diffusa in assoluto. La qualità complessiva dipende inevitabilmente dal numero di molle che si trovano sul filo d’acciaio. In questo caso si distinguono i materasso semplici (le molle sono collegate tra loro) o con le molle “insacchettate”. I vantaggi sono presto detti: l’elasticità è molto buona e ogni movimento viene seguito senza problema, oltre al fatto che non ci sono problemi per quel che riguarda il peso e la forma del nostro corpo. Le molle vengono inserite in diverse strutture, da quella in lattice al feltro di cotone, senza dimenticare il poliuretano e altri materiali sempre più diffusi in questa industria. La soluzione è particolarmente indicata per chi soffre di lombalgia.

MATERASSI IN LATTICE
I materassi in lattice hanno questa particolare struttura che ricorda da vicino una spugna. Questa alternativa è perfetta per chi è alla ricerca di un prodotto “igienico” e in grado di ostacolare in ogni modo la comparsa e lo sviluppo degli acari. Il materasso risulta più o meno soffice a seconda delle varie zone, inoltre la gomma usata è naturale oppure sintetica. La gomma sintetica è stata pensata per chi non può proprio usufruire di un letto del genere a causa dell’allergia al lattice, quindi le opzioni non mancano di certo. Il progetto viene realizzato per adattare la sistemazione e il riposo alla forma del corpo, anche perchè la materia prima è in grado di spingere in senso inverso rispetto al corpo. L’acquisto è consigliato a tutti coloro che soffrono di mal di schiena.

MEMORY FOAM
Con questo termine si identificano i materassi “termosensibili”, noti anche come “visco-elastici”. L’adattamento al corpo avviene tramite il calore, il corpo viene sostenuto e c’è una sorta di intelligenza che intuisce quale forma deve assumere, dato che conserva la memoria (da qui il nome) delle posizioni precedenti. Si fabbrica mediante appositi strati di schiuma, ognuno dei quali ha una densità diversa a seconda del peso e della temperatura. Tra i vantaggi vanno citati senza dubbio i minori movimenti e la riduzione dei punti di pressione, una scelta ottimale per chi soffre di stanchezza cronica oppure di dolori ai muscoli.

MATERASSI IBRIDI
Hanno la capacità di adattarsi alla forma del corpo e di garantire un adeguato supporto. Anche in questo caso ogni singolo movimento viene isolato, oltre alle diverse opzioni possibili per quel che concerne la rigidità.
MATERASSI MEMORY GEL
Il nome è molto simile al Memory Foam: sono decisamente più freschi di questi ultimi e isolano molto bene i movimenti. Il silenzio e la buona rigidità sono due caratteristiche che rendono questi materassi ideali per chi ha bisogno di igiene e freschezza quando si va a dormire.

MATERASSI FUTON
L’utilizzo dei materassi futon è duplice. Possono essere infatti sfruttati come poltrone oppure come letto vero e proprio. Vengono di solito proposti in diversi colori e anche stili, nonostante la durata media sia inferiore rispetto a quella dei “concorrenti”. Come scegliere allora? Tra gli elementi essenziali c’è quello del sostegno del corpo e della colonna vertebrale, dunque il materasso giusto permette di assumere la curvatura naturale. Di solito la pressione maggiore viene esercitata su spalle, caviglia e testa, tutte parti del corpo da “coccolare” con le materie prime usate per far dormire nel modo migliore qualsiasi persona.

Il consiglio che viene dato in maniera spassionata è quello di provare direttamente il prodotto quando ci si reca in negozio per l’acquisto. Soltanto in questo modo si potrà capire qual è il modello più adatto, così da simulare un piccolo sonnellino (bastano 15 minuti per rendersi conto se la scelta può apportare dei vantaggi). Come recita un vecchio proverbio le ore di sonno devono essere cinque per il viandante, sei per il mercante, sette per lo studente e otto all’altra gente. Qualsiasi sia il quantitativo di ore da dedicare un buon materasso farà sempre la differenza.

 

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