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Lavate i piatti a mano? Ecco cosa succede di GRAVE al tuo corpo…

6 Agosto 2019 by Lorenzo Lascia un commento

Un gesto molto semplice e che la maggior parte di noi donne fa, specialmente la sera, e che, senza saperlo, può portare dei seri danni alla salute. Di cosa stiamo parlando? Lavare i piatti!! Approfondiamo maggiormente l’argomento. Vedendo l’immagine in molti penseranno che stiamo parlando di piccoli danni alla salute magari causati dall’acqua calda che può creare delle micro-lesioni capillari alle mani ma niente di tutto questo. I problemi alla salute di cui parliamo sono enormemente più gravi e di certo non dipendono da scottature causate dall’acqua o da secchezza della pelle dovuta all’acqua fredda. In pochi infatti sanno che, lavare i piatti a mano può causare dei seri danni alla salute per via dei batteri che rimangono sul piatto. Un recente articolo pubblicato su Consumer Reports consiglia infatti di lavare i piatti attraverso lavastoviglie per via delle temperature di lavaggio. L’acqua fredda o tiepida, infatti, non è in grado di rimuovere fino in fondo i batteri presenti nei residui di cibo. Anche nel caso utilizzassimo l’acqua calda, la temperatura non sarebbe comunque sufficiente: il massimo sopportabile per le mani è 60-63 gradi una temperatura non ancora congrua per l’eliminazione di tutti i batteri. Senza poi considerare la spugnetta con la quale facciamo le pulizie delle stoviglie!!

ATTENZIONE! HAI VINTO! RITIRA IL TUO PREMIO!

La maggior concentrazione di sporco e batteri è proprio sulla spugnetta e la stessa viene passata su ogni piatto, posata e bicchiere contribuendo, più che all’eliminazione dello sporco, alla proliferazione dei batteri di stoviglia in stoviglia. Da qui, se ne deduce, che la soluzione ottimale per procedere alla completa e sana pulizia dei nostri piatti è solo e soltanto una: la lavastoviglie. Sono però tante le donne che pensano che l’elettrodomestico non sia di aiuto: in primo luogo i piatti vanno comunque prelevati, in secondo luogo spesso non basta un pasto per riempirla e così i piatti (e i cattivi odori) invadono la lavastoviglie per almeno un giorno con effetti controproducenti per la cucina e, più in generale, per l’intera casa. cosa possiamo dire, la soluzione ottimale ancora non esiste ma se volete essere sicuri per la vostra salute evitando di ingerire germi e batteri dannosi per il vostro corpo, usate sempre la lavastoviglie ed evitate la semplice pulizia a mano!

E se non avete la lavastoviglie? Ecco una selezione delle migliori del 2018

Miele G 6820 SC è una lavastoviglie da libera installazione, significa che può essere posizionata in qualunque parte della cucina o ambiente della casa dotato di presa elettrica e attacco per l’acqua. Ottima scelta per le famiglie numerose e per lavaggi frequenti vista la capacità di carico per 14 coperti. Le dimensioni sono standard 60x60x85 cm. Classe di efficienza energetica A+++ con un consumo energetico per ciclo di 0,49 kWh e annuo di 189 kWh (calcolato basandosi su 280 cicli di lavaggio in modalità ECO). Per quando riguarda il consumo idrico è un modello che utilizza 6,5 litri per ogni ciclo. Il livello di rumorosità si attesta sui 43 dB.

Bosch PerfectDry SMS88TI36E è una lavastoviglie moderna e tecnologicamente avanzata, e risulta la più silenziosa. Caratteristica unica nel suo genere è l’asciugatura 3D, un sistema di ultima generazione che sfrutta la tecnologia Zeolith per asciugare stoviglie in ceramica, porcellana, vetro e plastica. Grazie all’impiego della Zeolite, un minerale poroso di origine vulcanica, l’umidità nelle stoviglie viene assorbita e trasformata in calore. Questa tecnologia contribuisce a migliorare l’efficienza energetica dell’elettrodomestico, che si colloca in Classe A+++ -10%. Per chi ha bambini in casa (per sterilizzare biberon, tiralatte e ciucci) c’è l’opzione Purezza Plus.

Smeg LVS43STXIN, lavastoviglie a libera installazione dalle dimensioni standard (60 x 60 x 85 cm), ha una capacita di carico pari a 13 coperti. La classe di efficienza energetica è A+++ mentre il livello di rumorosità è di 43 dB. Esteticamente si presenta con una linea gradevole e molto minimalista. La colorazione è inox con una maniglia vecchio stampo che comunque rende lo stile piacevole. La superficie ha subito un trattamento speciale per impedire la formazione di aloni e lasciare impronte. Il pannello di controllo è posizionato sul bordo superiore in modo da essere invisibile con lo sportello chiuso. I programmi di lavaggio sono 10 e riescono a rispondere un po’ a tutte le esigenze.

La più conveniente sul mercato è sicuramente la Electrolux ESF7636ROX. Lavastoviglie con larghezza standard da 60 cm e capacità di 13 coperti, Electrolux ESF7636ROX presenta un design moderno, colorazione inox con sistema antimpronta e ampio display centrale. Classe di efficienza energetica A+++, consumo per ciclo 0.821 kWh. Consumo idrico per ciclo di 10.5 litri. Il livello di rumorosità non supera i 44 dB. I programmi di lavaggio disponibili sono 6 e in particolare: AutoFlex 45°C e 70°C, Eco 50°C, Flexiwash, GlassCare 45°C, intensivo 70°C e QuickPlus 60°.

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Le false credenze

Ecco i tre errori più comuni che hai commesso, almeno una volta, convinto di fare la cosa giusta.

  • È meglio usare l’acqua fredda e un buon detersivo. È sbagliato: la temperatura dell’acqua è fondamentale per ottenere un buon risultato e non può essere compensata con il detersivo. L’acqua calda, infatti, sgrassa e rimuove lo sporco più velocemente. Indossa i guanti per sopportare meglio il calore, altrimenti armati di pazienza: più l’acqua è fredda più dovrai sfregare.
  • Se il detersivo produce molta schiuma, vuol dire che sgrassa di più. Non è vero: tanta schiuma non favorisce il lavaggio. Gli ingredienti schiumogeni, come abbiamo visto nel nostro test sui detersivi per piatti, non hanno molto a che vedere con il potere lavante.
  • Più detersivo utilizzo, meno fatica faccio. No è corretto: ogni detersivo ha un potere sgrassante che, raggiunto il livello massimo, non migliora all’aumentare delle dosi.

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La dieta delle 10 prugne che ti fa perdere 10kg in 15 giorni!

5 Agosto 2019 by Lorenzo Lascia un commento

La dieta delle 10 prugne è un regime alimentare molto particolare che consente di dimagrire velocemente e senza sforzi.

Questa dieta lampo è l’ideale per chi vuole perdere qualche chilo in vista di un’occasione importante. Consente infatti di riattivare il metabolismo, eliminare la ritenzione idrica e migliorare il funzionamento dell’intestino, regalandoci un ventre piatto, gambe toniche e una pelle luminosa. Tutto grazie alle prugne secche, dei frutti ricchi di benefici e proprietà nutritive, troppo spesso ignorati ed esclusi dalla dieta.

Secondo l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) bastano circa 10 prugne al giorno per migliorare la salute dell’apparato digerente e di conseguenza quella di tutto il corpo. Le prugne secche infatti contengono pochissime calorie, sonoprive di grassi, zuccheri e sale, ma possiedono in compenso un elevato contenuto di fibre. Le loro proprietà le rendono alleate della salute e della dieta, perché sono dietetiche, ma con un alto potere saziante. Mangiandole potrete perdere peso in breve tempo, senza soffrire la fame e con pochissimi sforzi. 

Come funziona la dieta delle 10 prugne? Questo regime alimentare – che andrebbe seguito sempre dopo aver richiesto il parere del medico – dura una settimana e prevede due giorni liberi (di solito il week end), il cui è possibile mangiare qualsiasi cosa. A metterlo a punto è stata anni fa la nutrizionista Evelina Flachi (amica e dietologa di Antonella Clerici e del suo compagno Vittorio Garrone) su richiesta del California Prune Board, ossia il consorzio dei produttori di prugne della California. La dieta sfrutta le qualità delle prugne, combinate con quelle della verdura e della frutta di stagione.

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Ciò che rende perfette le prugne secche per dimagrire è il fatto che si adattano a qualsiasi esigenza. Si possono infatti utilizzare per preparare moltissimi piatti, sia dolci che salati. La giornata inizia con due prugne secche, consumate a stomaco vuoto, accompagnate da una tazza di tè verde, yogurt e frutta di stagione. A pranzo gustate riso integrale con zucchine e carote, concludendo il pasto con due prugne secche. Dovrete fare la stessa cosa a cena, dopo aver gustato un’insalata mista con gamberetti, rucola e noci. Il menù giornaliero prevede anche due spuntini: uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio a base di prugne secche (mangiatene due).

Le prugne secche sono capaci di dare grandi benefici al nostro corpo riattivando il metabolismo, riducendo la ritenzione idrica e migliorando la funzionalità intestinale. Le prugne così regalano pancia piatta, gambe più snelle e persino una pelle più luminosa.

Seguire questa dieta lampo è molto semplice: basta consumare 10 prugne al giorno per una settimana con due giorni liberi, solitamente il week-end, in cui è possibile mangiare qualsiasi cosa si voglia senza ovviamente abbuffarsi.

Esempio: dieta della 10 prugne secche

  1. Mattino: 2 prugne abbinate a tè verde e frutta di stagione
  2. Spuntino: 2 prugne secche e mandorle secche
  3. Pranzo: riso con verdure di stagione e 2 prugne secche
  4. Spuntino: 2 prugne secche
  5. Cena: carne bianca o pesce, insalata mista, 2 prugne secche

Consiglio smart: se vi annoia la routine potete inoltre utilizzare le prugne anche in deliziose ricette sia dolci che salate.

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Zanzare, cresce l’allarme per il virus che fa scoppiare il cervello: “E’ già da noi…”

5 Agosto 2019 by Lorenzo Lascia un commento

L’allarme per il virus mortale, trasmesso dalle zanzare, che colpisce il cervello con edema e infiammazione si estende. Dopo lo Stato della Florida è il Massachusetts. Il Dipartimento della Salute del Paese ha definito 7 città nel Sud-Est «ad alto rischio» di Eee. Il virus è stato rilevato in 92 campioni di zanzare e un terzo di questi insetti appartiene a ceppi che possono trasmettere il patogeno all’uomo.

«Abbiamo elevato il livello di rischio, perché c’è più attività di quella che registriamo di solito, e in un periodo precoce della stagione», ha detto in una nota Monica Bharel, commissario alla Salute Pubblica. Benché finora negli States non siano stati registrati casi di Eee nell’uomo, le autorità sanitarie locali invitano la popolazione a proteggersi dalle punture di zanzara, come riferisce la Cnn. «Prendiamo l’Eee molto sul serio, e quest’anno siamo preoccupati», sottolinea l’epidemiologo Catherine Brown. Ogni anno negli Usa si registrano circa 7 casi di encefalite equina orientale negli esseri umani, secondo i Centers for Disease Control and Prevention. La malattia nell’uomo può essere fatale: circa il 30% dei pazienti contagiati perde la vita. E in molti casi chi sopravvive presenta problemi neurologici.

Le persone sviluppano sintomi da 4 a 10 giorni dopo essere stati punte da una zanzara infetta: mal di testa, febbre alta, vomito e diarrea, cui in seguito possono aggiungersi disorientamento e coma. Le autorità sanitarie hanno allertato la popolazione, invitandola a proteggersi dalle punture usando repellenti, abiti lunghi, ma anche mettendo zanzariere a porte e finestre ed evitando di lasciare contenitori con acqua stagnante vicino alle case.

I sintomi sono mal di testa, febbre alta, brividi e vomito: dalle zanzare il virus che uccide. E le autorità sanitarie lanciano l’allarme: «Fa scoppiare il cervello», e i suoi effetti sono più gravi rispetto alla Febbre del Nilo (WNV). Sono i funzionari sanitari della Florida ad affermare che il virus dell’encefalite equina orientale (EEEV) trasmesso dalle zanzare provoca gonfiore al cervello, e alcuni casi di morte sono stati rilevati nello Stato americano. Il virus potenzialmente mortale trasmesso dalle zanzare è stato rilevato nello Stato della Florida. Da qui l’allarme del Dipartimento della Salute della Florida, dopo aver rilevato a Orange County (DOH-Orange), alla fine della scorsa settimana, che molti polli sentinella nello stesso gregge sono risultati positivi al virus dell’encefalite equina orientale (EEEV), notando che il rischio di trasmissione del virus all’uomo è aumentato. I sintomi della malattia in genere compaiono da 4 a 10 giorni dopo che una persona è stata punta da una zanzara infetta. I casi gravi di virus “iniziano con l’insorgenza improvvisa di mal di testa, febbre alta, brividi e vomito”, secondo il Centri di controllo americani, con i medici che hanno riscontrato che “la malattia può quindi progredire in disorientamento, convulsioni e coma”. Un terzo delle persone colpite dal virus muore, mentre i sopravvissuti in genere hanno “danni cerebrali da lievi a gravi”.

 

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Quello che ha fatto questo padre con il figlio malato ti sconvolgerà…

5 Agosto 2019 by Lorenzo 5 commenti

Il piccolo Joao Miguel ha 19 mesi ed è affetto da una rara malattia neuromuscolare degenerativa. In molti si sono mobilitati per aiutarlo dopo che i genitori hanno aperto una raccolta fondi in Brasile. La cifra raggiunta, però, non è stata utilizzata per le cure, ma è finita nelle mani sbagliate, quelle del padre. L’uomo, il 37enne Mateus Henrique Leroy Alves, ha utilizzato il denaro per la droga e le prostitute invece di pensare al bene del figlio. È scappato ed è stato rintracciato. A quel punto sono scattate le manette.

La raccolta fondi intitolata “Campanha Ame Joao Miguel” aveva come scopo la guarigione del bambino. I 12mila euro racimolati non sono stati spesi per aquistare le dosi del farmaco necessario a suo figlio, ma sono finiti in droga, alcol e prostitute. L’uomo aveva anche il sogno di aprire un bordello a Salvador de Bahia e dopo essersi impossessato della cifra restante ha fatto perdere le sue tracce. La fuga non è durata tanto: il padre è stato arrestato un mese dopo e il crowdfunding sospeso.

«Ho speso il denaro in alcol, donne e droga e sono ricattato dagli spacciatori», avrebbe detto alla polizia che lo ha sorpreso in un hotel a cinque stelle. Sui social si era tanto prodigato mostrando le foto del figlio malato e chiedendo aiuto per una terapia di sei cicli, lo Spinraza. 

«Come madre, la mia condotta è sempre stata guidata dalla buona fede e al solo scopo di cercare di salvare la vita di mio figlio. In questi ultimi giorni Joao Miguel ha superato una serie di esami medici per iniziare il tanto atteso trattamento: chiedo a tutti voi di pregare per lui, perché continui a sentire l’energia positiva che ognuno di voi gli ha inviato», si legge in una nota a firma della madre Karine Rodrigues.

Sulla pagina Facebook dedicata alla campagna c’è anche la notizia relativa alla sospensione della raccolta fondi e la preoccupazione per il futuro del bambino: «Per quanto riguarda gli ultimi eventi, è stata avviata la procedura di blocco giudiziario dei quattro conti del crowdfunding presso il Tribunale dei Minori… Questa decisione ha portato all’acquisto delle prime tre dosi di Spinraza. Se l’ingiunzione verrà revocata e Joao perderà il suo trattamento per decisione del tribunale, riprenderemo la campagna e contiamo sulla solidarietà di tutti».

Fonte Leggo.it

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8 verdure che causano allergie senza che te ne accorgessi

5 Agosto 2019 by Lorenzo 1 commento

L’allergia a qualsiasi tipo di alimento non è altro che la risposta immunitaria esagerata del corpo umano a sostanze in grado di scatenare reazioni nell’organismo. Le persone che soffrono di allergie alle verdure hanno un anticorpo chiamato IgE che causa queste reazioni. Questo anticorpo può essere prodotto anche se le verdure sono state consumate in precedenza. In uno studio chiamato “Alergológica 2015”, condotto in Spagna, è emerso che il 7,4% delle persone va dall’allergologo perché soffre di allergie a polline, frutta e verdura. I sintomi dell’allergia variano, sono di varia intensità e colpiscono uno o più organi del corpo.

Questi sintomi possono comparire se la persona consuma questo tipo di alimento, sia esso naturale o processato. Bisogna tenere conto del fatto che non tutti reagiamo allo stesso modo ai diversi composti del cibo. Ogni corpo è diverso e ciò che influenza una persona non è necessariamente dannoso per gli altri. Le reazioni allergiche agli alimenti di origine vegetale sono solitamente prodotte da alcune sostanze o molecole. Ecco perché oggi, nel nostro spazio, vi proponiamo una piccola lista delle verdure che possono causare reazioni allergiche all’organismo.


1. Carota
Carote causano allergie

Che ci crediate o no, ci sono persone allergiche alle carote. Se siete allergici al polline, probabilmente sarete allergici anche a questa verdura.

Questo accade a causa della somiglianza strutturale dei suoi componenti. Le proteine del polline sono simili a quelle delle carote.

Le proteine allergiche delle carote non scompaiono anche se le cuciniamo. Il responsabile è un allergene inalante che reagisce trasversalmente con la carota.

Tra i sintomi più comuni troviamo:

Anafilassi (difficoltà di respirazione, bassa pressione sanguigna e perdita di conoscenza)
Aumento della frequenza cardiaca
Ansia
Confusione
Vertigini

Nei casi più gravi, questi sintomi possono far andare una persona in coma e, addirittura, causarne la morte.

Appaiono rapidamente dopo l’assunzione del vegetale, quindi è necessaria l’immediata assistenza medica.

Forse non sapevate che: 8 benefici del frullato di carota

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2. Lattuga

La lattuga è uno degli alimenti più correlati alla sindrome delle proteine di trasporto dei lipidi. L’assunzione di questo ortaggio è una causa frequente di allergia.

La lattuga produce anche anafilassi e occorre prestare attenzione anche ai diversi batteri patogeni presenti nelle sue foglie, che possono causare malattie.

Se non siamo allergici a quest’ortaggio, dovremmo comunque disinfettarla con cura, con acqua bollita o aceto, al fine di eliminare questi batteri in modo radicale.

3. Sedano
Sedano

Questa allergia è comune, poiché il sedano contiene un allergene simile a quello del polline di betulla. Il sedano crudo o cotto può causare reazioni che vanno dalla dermatite all’anafilassi.

Inoltre, l’assunzione di questo ortaggio e l’esposizione alle radiazioni ultraviolette possono produrre:

Fitofotodermatiti
Edema laringeo

Sebbene le reazioni del sedano negli esseri umani non siano state ben studiate, si raccomanda di interromperne subito l’assunzione in caso di sintomi strani.

Leggete anche: Dieta del sedano per 20 giorni

4. Spinaci

L’allergia agli spinaci è una delle più comuni. Questa verdura è ricca di istamina, una sostanza chimica che agisce nel corpo come un ormone e un neurotrasmettitore.

L’istamina si trova negli spinaci e viene rilasciata in grandi quantità nei processi infiammatori, motivo per cui è una delle principali cause di allergie.

5. Cipolla
Cipolla

La cipolla contiene un minerale specifico (zolfo) che rafforza la circolazione, ma che, in alcuni casi, provoca reazioni allergiche.

I sintomi di allergia alla cipolla compaiono immediatamente e includono:

Nausea
Vomito
Diarrea
Crampi allo stomaco
Orticaria (anche per contatto)
Infiammazione delle vie respiratorie
Anafilassi (in alcuni casi)

6. Aglio

Anche se ci sono pochissimi casi registrati di questa allergia, esistono.

Per alcuni individui i sintomi sono molto lievi, mentre per altri possono essere fatali.

I sintomi più comuni di allergia a questo vegetale sono:

Irritazione cutanea
Gonfiore della lingua e in alcuni casi della glottide
Dolore addominale
Diarrea
Nausea e vomito
Anafilassi

CLICCA E RICEVI

7. Spezie
Spezie

Pepe, senape, curry, cumino e anice possono causare allergie.

Queste sono un po’ più difficili da diagnosticare, poiché spesso si presentano sotto forma di una miscela e ci sono pochi test affidabili.

Tra i possibili sintomi troviamo:

Rinite
Asma (se inalato)
Reazioni cutanee (eczema)
Congiuntivite

Se non mangiate regolarmente queste spezie e non sapete se siete davvero allergici ad esse, è meglio evitarle o consumarle in piccolissime quantità.
8. Asparagi

Gli asparagi, insieme alla cipolla e all’aglio, appartengono alla famiglia delle Liliaceae.

In uno studio condotto sull’allergia agli asparagi, è stato evidenziato che le persone che hanno avuto contatti, inalato o ingerito questo vegetale, hanno sofferto di:

Rinite
Asma bronchiale (per inalazione)
Orticaria (eczema per contatto)
Anafilassi

Se non avete mai mangiato questa verdura e soffrite di uno qualsiasi di questi sintomi, è imperativo che andiate immediatamente dal medico.

In questo modo è possibile evitare che questi sintomi peggiorino nel tempo.

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Carabiniere ucciso, l’urlo shock della moglie a Salvini: “MATTEO Tu devi…”

30 Luglio 2019 by Lorenzo 1 commento

LE PAROLE
La donna, perché d’ora in poi nessuno avrà più coraggio di chiamarla ragazza, parla con il ministro dell’Interno coprendosi il volto con il quadro di Mario per non farsi interpretare il labiale. Si scherma con la grande fotografia che ha fatto il giro di tg e giornali: il vice brigadiere Rega in alta divisa, sorridente e fiero, il giorno del matrimonio, una vita fa. Parla solo lei. E’ uno sfogo. Composto, ma deciso. Il vicepremier e titolare del Viminale la ascolta e intanto la fissa, rimanendo sempre piegato sulle ginocchia: «Mario credeva in te, ma non è giusto morire così in una notte di luglio, mentre si sta facendo il proprio lavoro per gli altri. Non è giusto, ministro. Voi dovete stare dalle parte di chi fatica, dovete dare risposte agli onesti: sono loro, siamo noi che esigiamo ragione e giustizia. E io, poi, come faccio adesso? Mario, il mio Mario, era lo Stato. E voi dovete stare sempre con lui. Con noi».

Salvini ascolta questa farmacista che forse lascerà Roma, per restare comunque la moglie del carabiniere, ma a casa sua al Sud. La scorta, il cerimoniale, i carabinieri, i parenti sono tutti bloccati. Nel pomeriggio, contattata dagli amici più cari, Rosa Maria dirà quasi per sdrammatizzare: «Al ministro gliele ho cantate, mi ha sentito». Ma è solo un modo per percorrere certe curve di rabbia che la attraversano come brividi. «Ho detto che Mario credeva in Salvini perché Mario credeva nello Stato e in chi lo rappresentava. La droga, poi. L’ha sempre combattuta, era un esempio per tanti ragazzi, era uno buono, era il mio Mario». Il ministro dell’Interno, dopo il fuoriprogramma se ne va, seguito dalla scorta. In tanti qui, specie gli anziani, lo fermano. Lo toccano. Lo chiamano «presidente». Gli dicono di «non mollare». Per essere alle pendici del Vesuvio l’accoglienza non ha nulla da invidiare a quella riservata a Luigi Di Maio, che è di Pomigliano, a una manciata di chilometri da qui, l’enfant du pays.

IL TESTO DELLA LETTERA
Da «gioia e dolore, solitudine e fierezza», nasce la lacrima «che solo la moglie di un carabiniere prova», frutto «di tutti quei valori cui suo marito è legato e che lei farà suoi». La moglie di un carabiniere «deve possedere le qualità di un padre e di una madre allo stesso tempo, essere sempre attiva ed intraprendente, far fronte a tutte le necessità, essere capace di svolgere allegramente le sue mansioni anche se è stanca o ammalata, ed essere capace di cambiare casa, abitudini e amicizie spesso e all’improvviso», si legge nel testo – pubblicato su molte pagine Facebook da mogli e fidanzate dei militari dell’Arma – letto da Rosa Maria davanti alla bara del marito, sulla quale durante le esequie sono state deposte alcune foto della coppia sorridente durante le nozze.

SALVINI “EROE, AVRAI GIUSTIZIA”

Anche Matteo Salvini ha partecipato ai funerali del carabiniere ucciso a Roma, Mario Cerciello Rega, a Somma Vesuviana, nel Napoletano, dove il carabiniere era nato. Il ministro dell’Interno ha seguito la funzione con l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, e gli altri rappresentanti politici e istituzionali. Non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti presenti, ma ha affidato il suo pensiero ai social network. «Onorato di averti reso omaggio oggi nella Casa del Signore dove ti eri sposato pochi giorni fa, di aver potuto abbracciare tua moglie, di averti ringraziato a nome di tanti Italiani», si legge sul profilo del leader della Lega. Il messaggio si conclude con una promessa e un saluto: «Quanta tristezza, avrai Giustizia. Ciao Mario, Eroe Italiano». Nel giorno dell’addio a Mario Cerciello Rega, il titolare del Viminale ha stretto le mani alla vedova del carabiniere, Rosa Maria Ersilio, ed è andato via commosso

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